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INDACOTERRA

di

Lidia Bianchi

Indacoterra nasce da intuizioni visive.


Credenze mitologiche e folklore permeano il paesaggio di echi perturbanti creando visioni di essi.

 

La pellicola fotografica condensa e sublima il riverbero del mito che riecheggia nel paesaggio, lo rende carico di significati altri.

 

Indacoterra unisce l’elemento naturalistico del paesaggio a quello autobiografico e metaforico del riverbero del mito, dando vita ad un immaginario attrattivo, ma respingente, perturbante.

L’ora blu è il momento di indagine scelto.

 

La sua essenza è effimera,
schiava ed insieme padrona del tempo;
intrappolata tra luce e buio.
E meno della luce e più bel buio
illumina le cose proprio con la sua ombra ,
e in essa si svelano, come lucciole,
verità e miti.

Il blu crepuscolare è l’artefice percettivo del soprannaturale, ha origine metafisica e crea un’aura mistica, epifanica, effimera, labile invisibile. 

Con Indacoterra il luogo viene svuotato delle sue connotazioni naturalistiche, mitiche ed autobiografiche, e diventa altrove, spazio di narrazioni universali e immaginari archetipici.

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