Pelagica Gallery
A GUIDE-TOUR OF SARDINIAN ARCHAIC,
WEIRD AND MARVELOUS STONE SCULPTURE.
LA COSTANTE RESISTENZIALE
una ricerca di Montecristo Project
A cura di Laura Lecce, Valentina Bartalesi e Lidia Bianchi
«A guide-tour of Sardinian archaic, weird and marvelous stone sculpture - La coTstante resistenziale» è un progetto triennale del duo curatoriale Montecristo Project avviato nel 2018. Come suggerito dal titolo immaginifico, esso consiste in una sorta di atlante scultoreo, fotografico e documentario, metodologicamente in progress, volto a testimoniare le testimonianze artistiche sarde nelle sue manifestazioni più autentiche. La locuzione «Costante resistenziale», teorizzata dall’archeologo sardo Giovanni Lilliu tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, individua infatti quale carattere costitutivo della cultura sarda la sua «resistenzialità», ovvero il suo sapere conservare una propria originarietà indipendentemente dagli influssi esterni. Ed è a partire da tale assunto che scaturisce la riflessione di Montecristo Project, particolarmente attenta alle tensioni che hanno animato il panorama artistico sardo dal Secondo dopoguerra ad oggi. Un panorama variegato, addirittura bicefalo, che vede da un lato il linguaggio sofisticato e internazionalista elaborato negli anni Cinquanta da una compagine di artisti sardi d’avanguardia, fondamentalmente estranei ad una dimensione regionale, e dall’altro l’esistenza di forme espressive così antiche da divenire tracce eterne di una «non cultura» sedimentatesi nel tempo.
Perlustrando il territorio sardo in tutta la sua estensione, Montecristo Project rintraccia, “raccoglie” e cataloga quegli esemplari di arte avulsi da categorie quali il folkloristico, l’artigianale o il tipico. Piuttosto, l’originario, il primitivo, il periferico e il non-culturale rappresentano i parametri irrinunciabili di tale progetto.
In occasione della personale degli artisti-curatori presso Pelagica, lo spazio espositivo si trasformerà in una temporanea gipsoteca destinata ad accogliere copie e simulacri. Sì, perché le opere-testimonianza di Montecristo Project sono innanzitutto copie, generatesi attraverso un contatto fisico messo in atto, di volta in volta con tecniche e materiali differenti tra i quali il gesso, la gomma siliconica e la creta . Esse si configurano in una serie di negativi e positivi di sculture antropomorfe, di volti. I processi di creazione risultano tanto eterogenei quanto singolari. Talvolta gli originali vengono trasportati in studio dagli artisti e lavorati al fine di ottenere un negativo; in altri casi, l’impossibilità di trasferire la scultura ha comportato la ri-creazione scultorea del soggetto medesimo, oppure la sua documentazione fotografica. Esiste, così, una correlazione strettissima tra immagine, tecnica e soggetto. Il calco, simulacro fisico di un referente assente, mira a rifondare un rapporto diretto tra opera e fruitore, una connessione non solo visiva ma anche tattile, concreta: vedere con le mani e toccare con gli occhi, i calchi di una pinacoteca “resistente”.
Montecristo Project è uno spazio espositivo e un progetto artistico-curatoriale fondato da Enrico Piras e Alessandro Sau nel 2016.